93.
Sogno.
Tutto ad un tratto non sopportavo
che si fosse adattato così bene
alle regole formali della serata.
L'obbligo che avrebbe dovuto sentire
a questo punto, era semmai di un gesto
di rottura, clamoroso, scandaloso,
non so, strisciare fino a me sulle
ginocchia, baciarmi appassionatamente
davanti a tutti, strappandosi di dosso
quella sua giacca,
quell'assurca camicia
sollevarmi sulle braccia e proclamare:"Ladies and gentelmen, io amo questa donna
e adesso me la porto via"
Ma se non ci pensava da se,
se preferiva giocare al perfetto uomo di mondo,
non ero cerco io che potevo fare la
prima mossa?