29.
Dialettica.
Le nostre voci erano calme
e immateriali, come possono esserlo,
nell'ora che segue l'amore
Io «vorrei vendere la tua passione
ancora rovente, amor mio!
Credi, dunque, davvero che gli altri
traggano dal loro corpo tutto il
piacere e tutta la felicità che
proviamo noi?
Credi, veramente che il nostro
amore
non durerà per sempre?»
Io no! Amor mio;
anche il più brutto pancione
del mondo crede di amare,
come noi, per sempre!
Lei «è illusione di tutti gli amanti
quella di credersi uniti e di
ritenere le loro parole immortali».
Io «può darsi che si tratti di un'illusione,
ma è la sola verità
che tu ed io possediamo,
e dobbiamo, quindi, goderne
finchè è possibile.
Poichè, amor mio, potremmo avere
solo poco tempo, ben poco tempo
per amarci!»