82.
Invidia.
L'anima era tutta data, nel
pensare di questa gentilissima;
onde io divenni in picciolo tempo
poi di si fragile e debole condizione,
che a molto amici pesava
de la mia vista,
e molto pieni d'invidia già si
procacciavano di sapere di me,
quello che io voleva celare
ad altrui; ed io, accorgendomi
del malvagio domandare, che
mi facevano, rispondea loro
che amore era quelli che
così m'avea governato;
e quando mi domandavano:
"per cui t'ho così distrutto
questo amore".
Ed io sorridendo ci guardava,
e nulla dicea a loro.